Vinitaly 2019_1, prima tappa vitivinicola: “Rosso Conero”

Finalmente si parte. E’ il primo viaggio dedicato al “vino” che faccio con i miei amici neo sommelier: Giselle, Donato e Orazio, a cui si aggiungerà Stefania, a Verona. Abbiamo pensato, sin da gennaio, di partire per il nostro primo Vinitaly, tentennato più di una volta e, infine, ci siamo riusciti. Alle sei del mattino eravamo già in macchina alla volta del Parco del Conero, tappa di mezzo prima di arrivare a Verona. La vera sorpresa del viaggio è stata Vito, un ragazzo che ha fatto la strada con noi sino ad Ancona, rispondendo ad un annuncio su Bla Bla Car.

Il Parco Regionale Naturale del Conero è un palcoscenico di rara bellezza che comprende un tratto di costa alta, oltre ad un’ ampia fascia collinare interna, caratterizzati da scorci panoramici e da tanta storia. Un’area ricadente nei territori di AnconaCameranoNumana e Sirolo. Di sassi bianchi come la pietra del Conero sono le calette ricavate dal Monte Conero, sino a 572 m. a picco sull’Adriatico. Le sue pendici orientali sul mare sono costituite da falesie calcaree e nella parte restante è dominato da vaste formazioni mediterranee e boschi misti.

L’ Area Protetta del Conero, paradiso degli escursionisti, è percorsa da sentieri adeguatamente segnalati che raggiungono l’ apice delle sfumature in primavera, quando le ampie radure sono fiorite. Gli itinerari, percorribili anche in mountain bike o a cavallo, sono praticabili con l’aiuto della segnaletica, della carta per escursionisti e, a richiesta, delle guide del Parco. Questo è quanto si legge nelle guide turistiche dedicate al territorio. Noi ci ripromettiamo di tornare per vivere queste esperienze.

Il Parco Regionale del Conero vanta numerose peculiarità naturalistiche: cave dismesse a testimonianza della stratificazione umbro-marchigiana, botaniche come l’euforbia arborescente, la violaciocca e il finocchio selvatico, specie di mammiferi, la salvaguardia del territorio consente la presenza del tassovolpepuzzolaricciodonnola. Ed anche se non autoctoni ma ormai adottati dall’area protetta, di cinghiali e caprioli. Punto noto di migrazione di rapaci, prezioso per chi ama il birdwatching, non di rado il Parco regala altresì lo spettacolo di aironi in volo o posati in punti di sosta.

Approdo nel IV sec. A. C. dei Greci che hanno risalito le coste meridionali in cerca di città da fondare, nel Conero i Dori hanno gettato le ancore e fissato la dimora, chiamando Komaros (corbezzolo) il promontorio ed Ancon (gomito) la curva settentrionale del Monte. Nel suo punto più alto c’è la Chiesa di San Pietro con i resti del complesso monastico edificato poco dopo l’Anno Mille, dove vengono conservati elementi romanici come i capitelli decorati con motivi floreali o animali.

Usciamo dall’autostrada a Camerano diretti verso Sirolo, borgo medievale, uno dei gioielli del Conero sviluppatosi entro una rocca fortificata a strapiombo sul mare dove si trovano le spiagge ricercate da chi ama i paesaggi mozzafiato.

A Sirolo, sventola la Bandiera Blu sinonimo di acqua limpida e servizi efficienti. In realtà, quello che colpisce di più è il panorama mozzafiato.

In questo quadro territoriale si inserisce il vino rappresentativo dell’area il ‘Rosso Conero’, in un eccellente connubio di arte e natura. Motivo di viaggio (siamo neo sommelier!!), assieme agli altri prodotti tipici di questa terra (ciauscolo, miele, olio, ciliegie, salumi con paccasassi ecc.). Dopo una splendida colazione con vista, a Sirolo, ci mettiamo alla ricerca del Rosso Conero. A Camerano ci imbattiamo per caso nell’Azienda Agricola di Sauro Carletti.

L’Azienda Agricola Carletti Sauro dispone di appena 2 ettari di vigneto, coltivato ad autoctono, per una produzione media annua di 5000 bottiglie, suddivise in 4 etichette, di cui 2 rossi ed 1 rosato a base Montepulciano e Montepulciano/Sangiovese ed un bianco a base Malvasia, Moscato, Trebbiano.Fa parte della gamma anche una quinta etichetta denominata “Cerasus del Conero” bevanda aromatizzata a base di vino e visciole.

Siamo di fronte ad un’azienda di tipo artigianale, che opera nel solco della tradizione sia per ciò che concerne la coltivazione che per quanto riguarda i processi di vinificazione. Pur non operando in regime di biologico certificato, tuttavia adotta pratiche di viticoltura ecosostenibile.



Abbiamo degustato:

Rosso Conero Doc ’15 Colle Lauro– alcool 13%
Ottenuto da uva Montepulciano proveniente da vigneti vecchi di oltre 50 anni e poco produttivi, affinato 2 anni in botte grande, si presenta alla vista di color rosso rubino non particolarmente carico. Mediamente intenso al naso, su sentori speziati, ciliegia, sfumature torrefatte. In bocca è la visciola che assume ruolo di protagonista, avvolge il palato, integrandosi con spunti floreali di viola e mineralità. Pulito e morbido in questa fase, con tannino bene integrato. Vino di medio corpo, versatile nel abbinamento a tutto pasto.

Rosso Conero Doc ’14 Antico Casale – alcool 13%.
Anche questo vino ottenuto da uva Montepulciano proveniente dalle stesse parcelle di vigneto del precedente. Affinato in barrique di secondo e terzo passaggio, si presenta alla vista di color rosso rubino tendente al granato.
Al naso sensazioni piuttosto ampie di frutto nero maturo, vaniglia, cremosità. Buona corrispondenza gustolfattiva, con note di sottobosco.
Tannino esuberante a contrappuntare la tendenza morbida prodotta dalla polposità del frutto macerato e dal legno piccolo. Finale caldo, con lieve astringenza. In abbinamento su tagliata di manzo, arrosti, formaggi stagionati.

Vino Bianco Alba Clara – alcool 13%.
Vino ottenuto da uva Malvasia, Moscato e Trebbiamo proveniente dalle stesse parcelle di vigneto dei precedenti, è cristallino colore verdolino tendente al paglierino. Al naso mostra una notevole intensità con buona persistenza, di qualità fine denuncia in evidente floreale che sa di acacia e biancospino. Il fruttato viene interpretato da sapori di mela e litchi minerale con sensazioni di pietra focaia. Secco, caldo con una giusta morbidezza. Al gusto rimane equilibrato ed intenso, di qualità fine, con una sensazione finale di freschezza, coniugata ad una persistenza gustativa rimarchevole con note fruttate di banana verde.

Vino Rosato Alba Rosada – alcool 12%
Rosato Marche IGT ottenuto da uve Montepulciano con affinamento in acciaio. Colore rosa intenso tendente al sottotono granato. Aroma intenso di frutti rossi, fragrante e decisamente fresco al palato. Il sapore è equilibrato, morbido, con buona persistenza. Suggeriamo di servirlo ad una temperatura di 12-14 ° C .
Il vino rosato Rosa dei Campi si sposa perfettamente con zuppe di pesce, primi piatti secchi, pizza, arrosti leggeri e formaggi freschi.

Azienda Agricola Carletti Sauro
via Colle Lauro,18 – 60021 Camerano (An)
tel: +39 347 0113532 email: saurocarletti@alice.it

La passeggiata in vigna e la voglia di bere erano gli ingredienti che alimentavano la voglia di allegria della compagnia. Tutto quello che ci circondava era a favore del buon umore: sole, natura, paesaggio e … vino, salame e formaggio. All’incertezza del possibile stappo della seconda bottiglia di Alba Rosada, insorge il buon Donato con : PI… E MUOIO!! Fragorose risate, seconda bottiglia immediatamente stappate, bicchieri colmi di nettare rosa: nasce così l’hastag della nostra “vita”: #piemuoio. Per tutto il Vinitaly 2019 #piemuoio è stato il nostro leitmotiv.

L’empatia tra noi viaggiatori/degustatori ed i coniugi Carletti cresce sempre più, anche grazie ai loro vini straordinari ed alla loro accoglienza. Giunti, ormai, all’ora di pranzo ci apprestiamo a lasciarli per andare a mangiare. Ed è proprio in quel momento che il nostro rapporto si consolida. Donato e Sauro condividono la conoscenza di un delizioso ristorante, di cui Sauro è il fornitore del vino. Vino che tanto aveva impressionato Donato tempo addietro. L’entusiasmo è tale che Sauro e Clara si uniscono a noi. Da Camerano ci avviamo , il panorama vitivinicolo (vista mare) ci affascina.

Ci arrampichiamo su questa morbida strada in salita, con ad un lato le colline boscate del Conero e dall’altro un meraviglioso panorama sulle falesie calcaree. Il Bar Belvedere si trova lungo la strada per andare sopra il Monte Conero sulla destra. La scritta della trattoria non è molto grande ma già il parcheggio ci incuriosisce. Servono carne alla brace, aromatizzata e di ogni tipo. Noi accompagniamo gli arrosti con il vino di Sauro non bevuto in cantina. E’ la volta del top di gamma della piccola cantina “Antico Casale” un montepulciano 100% del 2014.


Donato aveva proprio ragione!!! Grande mangiata e panorama fantastico!!!! Lo consiglio anche come prezzi. Dal Bar Belvedere (in Via Monte Conero, 20 a Sirolo AN) si gode un panorama mozzafiato.

Dobbiamo ripartire alla volta di Verona, nonostante fossimo in ritardo, seguiamo i consigli di Sauro e raggiungiamo Portonovo. Niente si lascia. Ci ripromettiamo di tornare il prima possibile per visitare con dovizia il Parco e degustare il campionario di vini che le Marche ci offrono.


Tutto dalla prima tappa e vi salutiamo così.

Sì lo so, Donato è troppo simpatico.

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